Riforma aliquote Irpef

Con la legge di Bilancio 2022 è stata prevista una revisione dell’IRPEF attraverso il ritocco delle aliquote e delle detrazioni per lavoro dipendente, autonomo e sulle pensioni.

La prima novità riguarda la riduzione da 5 a 4 aliquote IRPEF, prevedendo i seguenti scaglioni di reddito:

  1. da 0 a 15.000,00 euro: 23%;
  2. da 15.00,01 a 28.000,00 euro: 25%;
  3. da 28.000,01 a 50.000,00 euro: 35%;
  4. da 50.000,01 euro in poi: 43%.

In definitiva, il penultimo scaglione si ferma a 50.000 euro anziché a 55.000 euro, scompare lo scaglione 55- 75.000 euro attualmente tassato al 41% e le due aliquote intermedie del 27% e del 38% si riducono, rispettivamente, al 25% e 35%.

Con le nuove aliquote, senza tener conto dell’impatto che potrà avere la revisione anche della  e delle detrazioni, la situazione che si prospetta dovrebbe essere la seguente:

  • fino al primo scaglio di reddito (15.000 euro): tassazione invariata;
  • da 15.000 a 50.000 euro: risparmio d’imposta crescente fino al picco massimo (920 euro in meno) per redditi pari a 50.000 euro;
  • da 50.000 a 75.000 euro: risparmio di imposta decrescente fino a 270 euro per redditi pari a 75.000 euro;
  • da 75.000 euro in poi: risparmio “fisso” d’imposta pari a 270 euro.

Il trattamento integrativo all’IRPEF, pari a 100 euro mensili, continuerà ad essere riconosciuto esclusivamente in favore dei titolari di redditi inferiori a 15.000 euro, mentre i lavoratori con redditi compresi tra 15.000 e 28.000 euro ne avranno diritto a condizione che l’imposta lorda sia superiore alla somma delle seguenti detrazioni, relative all’anno 2021:

  • per carichi di famiglia
  • lavoro dipendente
  • interessi su mutui contratti fino al 31 dicembre
  • spese sanitarie
  • ristrutturazioni edilizie

Nel caso ricorrano tali condizioni, il trattamento integrativo è riconosciuto per un ammontare pari alla differenza tra la somma delle suddette detrazioni e l’imposta lorda, ed in ogni caso non potrà essere superiore a 1.200 euro.

Risulta invece integralmente abolita l’ulteriore detrazione di cui godevano i lavoratori con redditi compresi fra 28.000 e 40.000 euro.

In virtù dell’entrata in vigore dell’assegno unico universale, che ha previsto l’accorpamento di alcune detrazioni e bonus previdenziali, non si applicheranno più le detrazioni per figli a carico, con la sola esclusione di quelle spettanti per i figli naturali, adottivi o affidati a carico di età superiore a 21 anni, per i quali infatti non è previsto il riconoscimento del predetto assegno.

Vengono abrogate, inoltre, le ulteriori detrazioni riconosciute alle famiglie numerose, ossia il bonus di 1200 euro riconosciuto alle famiglie che hanno almeno 4 figli a carico.

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